Il sodium lauryl sulfate (SLS) è un tensioattivo, sostanza necessaria per diminuire la "tensione",
ovvero l'adesione delle particelle di sporco e di grasso in eccesso, permettendone la rimozione con l'acqua.
E' importantissimo scegliere prodotti con tensioattivi non aggressivi, dannosi per un uso frequente.
SLS e SLES sono tensioattivi aggressivi per l'uso frequente, possono risultare dannosi per la pelle, addirittura possono danneggiare il follicolo.
Dipende ovviamente dalla quantità contenuta in ogni shampoo e dall'uso.
I SLS e SLE possono essere assorbiti attraverso la pelle.
L'SLS rimane nel corpo per più di 5 giorni.
L'SLS è utilizzato negli studi clinici per irritare la pelle così da testare gli effetti di sostanze calmanti.
Queste sostanze non vanno ingerite, perché ci sono studi che ne dimostrano gli effetti negativi, effetti deleteri sulla cornea,
addirittura alcuni parlano di effetti cancerogeni. Molti prodotti li contengono per uso esterno.
Ogni volta che si usa un detergente con laurilsolfato, il mantello idro-acido-lipidico della pelle si altera e il pH diventa alcalino (7-8).
La pelle impiega da 4 a 12 ore per ripristinare le protezioni naturali.
I lavaggi frequenti con prodotti inadeguati possono provocare il diradamento dei capelli.
Il grado di tossiticà di queste sostanze dipende dalle dosi assunte e dalla durata dell'assunzione nel tempo.
Li contengono shampoo, creme, prodotti per l'igiene intima, oli da bagno, dentifrici e deodoranti. Stiamo parlando dei parabeni (PABA), composti chimici usati come conservanti soprattutto per
le proprietà fungicide e battericide. Per le aziende rappresentano una soluzione efficace ed economica e sono legalmente autorizzati
nell'Unione Europea, ma sempre più spesso i parabeni sono nell'occhio del mirino per chi ha il problema di allergie e intolleranze causate da cosmetici. Come mai?
I parabeni sono in grado di penetrare nell’organismo attraverso la pelle e di accumularsi all’interno dei tessuti. Ma solo due gruppi di queste sostanze
sintetiche sono definiti tossici e quindi assolutamente da evitare: propyl-paraben, butyl-paraben,
mentre è raccomandato di limitare fortemente l’uso di cosmetici che contengano isobutylparaben, isopropylparaben e benzylparaben.
Occhio ancora una volta all’etichetta dunque. Leggerla con attenzione è l’unico mezzo per tutelarci. Attenzione perché anche
alcuni prodotti cosiddetti “naturali” contemplano i parabeni tra gli ingredienti. La storia recente purtroppo è piena di sostanze chimiche (farmaci, pesticidi, insetticidi,
additivi alimentari, etc.) immesse sul mercato come innocue e poi, dopo anni, vietate perché risultate pericolose per la salute
(oltre che inquinanti per l’ambiente).